2 novembre 2018- DIARIO
Il viaggio con gli ultra 90enni, ha inizio con Giovanni REGORDA, il quale con i suoi 97 anni è attualmente il cittadino più longevo di Salerano! Mi aspetta ansioso e contento con la sorella Angela con la quale vive, vicini ai nipoti. In forma, attento e loquace, la testa come un libro di storia stampata. Fabbro per tutta la vita a ferrare i cavalli alla Cascina Gallinazza e in paese. Chiacchierando riaffiorano mille ricordi lontani ma ancora emozionanti: le ristrettezze al tempo della guerra, la paura e le astuzie per nascondersi dai fascisti in paese, il sale nascosto nel fanalino della bicicletta portato di sfroso al prestinè per il pane e a Bosia in cambio di altri generi alimentari … E poi il regalo di qualche ricordo dei miei bisnonni.
Mi aspetta anche Adele FOGLIANI , 95 anni, vive vicino alla figlia Silvana di 77 anni ! e ai nipoti e pronipoti, la trovo seduta davanti alla finestra del salotto che guarda da sempre la strada e il passaggio dei bambini accompagnati a scuola. Anche Lei in forma e lucida, ciarliera e cordiale. “Eh…” dice “dovrei togliere la cataratta..” e poi mi mostra l’uncinetto e i moltissimi lavori eseguiti settimana per settimana, alla perfezione e con infinita pazienza ! E’ Lei una delle generose benefattrici della tradizionale pesca di beneficenza parrocchiale. E’ informatissima e mi spiega le vicissitudini della BISnipote appena iscrittasi alla Università. Pur conoscendola io soltanto di vista, Lei mi conosce di più e mi racconta della mia nonna Tala…
A queste belle persone la Comunità esprime riconoscenza e stima per aver attraversato più e più decenni , una guerra mondiale, la povertà e la ricostruzione con la loro vita , lavoro e tribolazioni e per averci dato un paese libero e democratico.
A loro l’Amministrazione Comunale conferisce la MEDAGLIA con l’Albero della Vita.
“Voi vi preparate a trasformare qualcosa che vi è stato dato dai vostri anziani (…). Tutti noi siamo stati forgiati in un laboratorio, abbiamo una storia, abbiamo delle radici. E quello che facciamo, i frutti che diamo, le cose belle che potremo fare nel nostro cammino futuro, vengono da queste radici” (Papa Francesco )