Gigi (Angelo Cinquanta) non sarebbe d’accordo che si scriva di lui…uomo semplice e tenace, non avvezzo piuttosto critico verso palcoscenico e cerimonie. Ma la notizia della sua scomparsa, seppur preannunciata da lunga malattia, ci ha riempito di emozione e ci fa ripensare alla sua figura, alla sua storia e al 1990 quando la Comunità di Salerano lo ha insignito della onorificenza della Candelina d’Oro, iscrivendolo tra i cittadini benemeriti. La nostra Candelina è qualcosa di davvero bello perché premia in primis chi si distingue per generosità e altruismo. Chi ha conosciuto Gigi sa quanto quel premio fosse meritato.
Gigi era una “roccia”, uomo di ostinata coerenza, di fede, capace di spendersi fino in fondo per ciò in cui credeva, …per gli ultimi. Come Lavoratore credente, al fianco di don Peppino Barbesta (già nostro cittadino onorario), per i poveri, per i terremotati, per gli alluvionati, per i popoli oppressi. La foto scelta per ricordarlo lo ritrae proprio “al lavoro” per ricostruire a favore dei bisognosi del momento, in qualche dove e in qualche tempo che non era importante.. Importava solo che ci fossero persone in attesa di aiuto.
Oggi il nostro cuore carico di malinconia per Gigi che ci lascia, ci richiama le parole del poeta Nazim Hikmet: “Non vivere su questa terra come un estraneo…ma come nella casa di tuo padre: credi al grano, alla terra, al mare, ma prima di tutto credi all’uomo (…)”. . Così ci sembra sia stato Gigi. E ci consola saperlo ora, dove ha sempre creduto di tornare.
Gigi queste poche parole sono per Te e sono per Noi, per la tua Comunità , per chi nuovo tra noi non ti conosceva, per insegnare e ricordarci l’eredità che lasci col tuo esempio. Grazie!