Cittadini in prima fila nel contrasto ai furti e agli altri episodi di microcriminalità. I sindaci di Boffalora d’Adda, Brembio e Salerano sul Lambro hanno firmato ieri in prefettura un protocollo d’intesa con il quale prende il via il “controllo di vicinato”. In determinate vie, insomma, saranno i residenti i primi a “tenere gli occhi bene aperti” su movimenti sospetti di auto e persone, pronti a segnalarli a un coordinatore che interpellerà il sindaco o la polizia locale. «I cittadini non devono fare nessun intervento diretto, solo segnalare ai coordinatori eventuali situazioni anomale – precisa il prefetto Patrizia Palmisani -. L’iniziativa avviene nell’ambito del progetto di “sicurezza partecipata” con una stretta collaborazione fra prefettura, forze dell’ordine e cittadini». Alla firma, con il prefetto, erano presenti i sindaci interessati (Stefania Marcolin per Salerano, Livio Bossi per Boffalora e Giancarlo Rando per Brembio), il presidente dell’Associazione dei comuni lodigiani Giuseppe Sozzi e i vertici delle forze dell’ordine locali: il questore Loretta Bignardi, i comandanti provinciali dei carabinieri Vittorio Carraro, della guardia di finanza Massimo Benassi e della Forestale Andrea Fiorini. Saranno interessate solo alcune vie dei paesi coinvolti, con l’obiettivo futuro di estendere il progetto anche ad altre zone. Saranno posizionati inoltre dei cartelli per avvertire che è attivo il controllo di vicinato, «e già questo può costituire un deterrente» ha auspicato il prefetto. A Salerano i coordinatori individuati sono quattro, in altrettante vie, a Boffalora i volontari sono una decina (e la zona interessata sarà quella di via per Roncadello), mentre a Brembio il controllo avviene già da circa due anni e coinvolge una trentina di persone.
Di fronte a un reato ovviamente bisogna avvertire subito le forze dell’ordine – ha concluso il prefetto -. Questo progetto si concentra sulla prevenzione, per verificare situazioni sospette. Prima le segnalazioni viaggiavano solo sui social, ora questo sistema è stato regolamentato, con un coordinatore che raccoglie le segnalazioni e attiva una serie di figure, dal sindaco alla polizia locale». In questo modo anche il lavoro delle forze dell’ordine, quando contattate, può essere più efficace.
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